il «Merendacolo» - "L'odore dei limoni" |
L'odore
dei limoni |
In
memoria del grande poeta Franco Scataglini, carissimo amico, che
generosamente si era offerto di scrivere
la prefazione a questa antologia e che
insieme a noi aveva lavorato alla scelta e alla organizzazione dei testi.
C'è
qualcuno che sul finire Ilde Arcelli |
Con
l'olio chiaro Gladys Basagoitia Dazza |
Se
non c'è nulla dietro le parole Brunella Bruschi |
Colpiti
all'arcata Walter Cremonte |
para
onde vão pedaços
de corpo que
burraco negro engole |
Gemiti dove
vanno pezzi
di corpo quale
buco nero ingoia |
Vera Lúcia de Oliveira |
Il
vento ruba Antonella Giacon |
Poi
il sole gira Maria Liscio De Lauretis |
Ora
c'è pace attorno: Un odore lieve quasi svanito. Di
là Lamberto Marionni |
tienile
sottovento le tue implorazioni Marcella Massidda |
Groviglio
d'ansie non
serve Chiara Micci |
Ogni
spinta del sangue Anna Maria Trepaoli |
Il
telefono impolverato non
suoni né voci Michelangelo Pascale |
Cenere
tra gli ulivi Il
filo della vite alla grondaia Passano studenti sui selciati. La
storia è vento, Cenere tra gli ulivi scossi sui pendii. Paolo Ottaviani |
Merendacolo è una buffa parola, certamente poco "poetica". E nata un po' per caso, tra amiche ed amici che si vedevano da qualche tempo per condividere il loro amore per la poesia; anche a merenda, appunto: una modesta, ma gustosa merenda poetica, anziché l'autoinganno del pomposo e velleitario cenacolo di provincia. Per qualche anno il gruppo si è rodato così, senza fretta, tra appuntamenti settimanali di studio in casa dell'amica-animatrice (poi presidente dell'Associazione) - appuntamenti in cui ciascuno presentava, a turno, un tema, un argomento, un approfondimento di lettura sui nostri classici novecenteschi, ma anche su più impreviste "scoperte" personali - e vicendevoli proposte del proprio lavoro di ricerca espressiva; e merende, naturalmente. Poi, dal 1989, per l'impulso generoso e intelligente dell'allora Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Roberto Abbondanza, inizia un nuovo progetto di lavoro per il Merendacolo: il progetto "Poesia a Palazzo dei Priori", e cioè la scommessa (rischiosa) di "portare" la poesia di fronte ad un pubblico, nel più pubblico dei luoghi di Perugia; progetto rischioso per un gruppo fino ad allora così geloso della propria intimità e discrezione, così persuaso del silenzio in cui matura la parola poetica. Ma il rischio andava corso, per l'altra e necessaria valenza che la poesia presuppone: quella della comunicazione, della proposta di un colloquio e di un confronto più ampio, dell'apertura di cui Aldo Capitini ci ha parlato. E la cosa sembra aver funzionato: la partecipazione viva e attenta di pubblico agli incontri con i poeti ospiti della città e l'interesse per le proposte di lettura organizzate dal gruppo paiono testimoniare che c'è una "domanda di poesia" a cui valeva la pena di tentare una ristspoa. Una risposta, che poi, a sua volta, è più che altro una domanda. L'incontro attorno alla poesia - nel "privato" della casa di Ilde così come nel confronto con un pubblico più ampio e, ci sembra, già affezionato - rende possibile e vera la promessa dì un rapporto gentile, forte e profondo, nella comune ricerca di un senso, quando sembra che "tutt'intorno" prevalgano i segni di una ferocia volgare e il chiasso insensato; è come intravedere, da dentro una fortezza in stato d'assedio, una zona liberata: qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza / ed è l'odore dei limoni (E. Montale). |